Capitolo Duecentottantacinquesimo. Bologna, giorno 5
Le giornate avanzano l'una simile all'altra: colazione, lezione, spuntino, lezione, pranzo, lezione, merenda, lezione, aperitivo, lezione-revisione.
Si vive come in un convento benedettino deviato, dove tutti spremono le meningi e sollecitano le mandibole, ede et cogita, il credo.
Le giornate avanzano, ed ora, che il tempo sta per finire, i sentimenti si scontrano: restare per continuare ad imparare, tornare, per ritrovare l'amare.
L'intelletto si scontra con il cuore e, mentre la fatica della mente stimola nostalgie, i pensieri s'incupiscono, come il cielo, che dal sole vira alla pioggia e viceversa.
Però qualche fuga c'è stata a questo rigore: le passeggiate per Bologna, le foto, le telefonate, i pensieri, i libri.
E non è ancora finita.
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