martedì 26 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventisettesimo. Bimba, tu non sai cos'è l'amor


Caffé macchiato artisticoRiordinando le foto che il non ha sul cellulare ho scovato questa.

E' un caffè macchiato in cui il non, con non ricordo più quale astuto strumento, ha disegnato una figura, che rappresenta l'animale a cui dobbiamo, in senso lato, il nostro nomignolo.

Ovviamente non vi dirò né qual è l'animale, né qual è il nomignolo, ma se lo indovinate vi offro un caffè. Macchiato, naturalmente.

lunedì 25 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventiseiesimo. Decisioni, parte seconda: la cucina, visione ancora intermedia


Mentre l'atto è rimandato a data da destinarsi, divenendo un evento che verrà comunicato al mondo solo a cose fatte (rispetto alle scaramanzie!), io ed il non abbiamo finalmente scelto il rivestimento per la cucina: un finto mosaico con diverse sfumature di beige, che vedete, un po' tagliato e sfocato, in fotografia.

Piastrella di rivestimento per la cucina


Siamo felici, ci piacerebbe solo sapere in che anno lo poseremo. Non vorremmo che uscisse di produzione.

venerdì 22 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventicinquesimo. Castelli di carte


Martedì, dopo quasi una settimana di accese discussioni, io ed il non siamo riusciti, finalmente, a gettare le basi per il nostro castello di carte, ma solo oggi ho avuto il tempo di renderle pubbliche.

La cucina sarà la già pluricitata Record Dania, in rovere moro.
Non voglio più sentire ragioni, soprattutto quelle del padre che continua a sostenere che tale colore la renda plasticosa, cupa e stancante anche in un breve periodo. Piangerò più tardi sul latte versato.
Appena il padre stesso avrà tempo (e si sarà rimesso dopo una operazione di poco conto) andremo assieme a fermala, ma con la clausola di non mandarla in produzione sino a che il mobiliere stesso non sarà venuto a prendere le misure. Risultato: resteremo almeno un mese senza cucina, qualificandoci, ovviamente, come ospiti fissi dei suoceri.

Il piano di guerra per il trasloco è, invece, semplicissimo: giovedì 6 mattina si firma l'atto di acquisto, nel pomeriggio si cambia la serratura, si compra la pittura e si iniziano a mascherare pavimenti, porte e finestre.
Venerdì e sabato si imbiancano camera, bagno e ingresso-living, si rismaltano termosifoni e mobili del bagno.
Domenica si trasloca.

La sistemazione della cucina, comprensiva dello spostamento dell'allaccio del gas, spiastrellamento e ripiastrellamento della parte a vista, imbiancatura di parete e soffitti è rimandata, invece, a più avanti.

Il piano sembra perfetto, tutto sembra filare liscio e quindi mercoledì sera, dopo averci pensato un giorno intero, procediamo con l'atto finale: ci prendiamo i giorni di ferie dal lavoro.

Non potete neppure immaginare quanto mi sia sentita sollevata, ed il non con me, ma questo è pur sempre un castello di carte e basta la vibrazione di un cellulare a farlo cadere.

Ieri mattina mi chiama l'agenzia: i Promittenti Venditori hanno un piccolo problema con la casa che dovranno acquistare, quindi non si sa se l'atto verrà fatto il 6 marzo, come deciso, o più avanti, in una data ancora misteriosa. Mi faranno sapere comunque qualcosa in tarda mattinata.

Ora è passato un giorno e mezzo: secondo voi cosa devo fare?
Sono un po' troppo nervosa per ragionare con lucidità.

mercoledì 13 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventiquattresimo. La gatta frettolosa...


...fece progetti ciechi.

Dimenticando che la scaramanzia impone il più assoluto riserbo, ritorno per fissare una data in cui la casina sarà finalmente mia: giovedì 6 marzo.
Ovviamente sfighe varie permettendo.

Quindi sono giorni importanti per prendere una decisione chiara sulla cucina scura, pianificare una sequenza d'azioni che rendendano il trasloco il più veloce ed indolore possibile, dare l'ultimo esame e terminare almeno una parte della mia carriera accademica.

Ovviamente tutto cadrà come un castello di carte, ma mi piace sognare.

venerdì 1 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventitreesimo. Non dire gatto...


...se non l'hai nel piatto.

Lo sapevo che non dovevo cantare vittoria così presto.
E' successo un enorme casino, tutta colpa dell'agenzia che ha promesso una cosa ai signori P., i Promittenti Venditori, e l'esatto contrario a noi, i Promittenti Acquirenti, con la, secondo me, speranza che trovassimo un accordo tra di noi, spinti dalla fretta e dalla necessità dell'atto.
Peccato che i Promittenti Venditori non possano agire diversamente ed i Promittenti Acquirenti non vogliano agire diversamente, avendo anche firmato e registrato una caparra confirmatoria atta ad evitare proprio problemi del genere.
Meno male che ho pagato fior di quattrini l'agenzia per tutelarmi, e stessa cosa è stata fatta dall'altra parte...

Ma non è finita qui, il tipo dell'agenzia mi ha accusato, mostrandomi un netto risentimento, di avergli tolto la fiducia. Dovrebbe ringraziare che i Promittenti vari non gli tolgano qualche dente.