venerdì 22 febbraio 2008


Capitolo Duecentoventicinquesimo. Castelli di carte


Martedì, dopo quasi una settimana di accese discussioni, io ed il non siamo riusciti, finalmente, a gettare le basi per il nostro castello di carte, ma solo oggi ho avuto il tempo di renderle pubbliche.

La cucina sarà la già pluricitata Record Dania, in rovere moro.
Non voglio più sentire ragioni, soprattutto quelle del padre che continua a sostenere che tale colore la renda plasticosa, cupa e stancante anche in un breve periodo. Piangerò più tardi sul latte versato.
Appena il padre stesso avrà tempo (e si sarà rimesso dopo una operazione di poco conto) andremo assieme a fermala, ma con la clausola di non mandarla in produzione sino a che il mobiliere stesso non sarà venuto a prendere le misure. Risultato: resteremo almeno un mese senza cucina, qualificandoci, ovviamente, come ospiti fissi dei suoceri.

Il piano di guerra per il trasloco è, invece, semplicissimo: giovedì 6 mattina si firma l'atto di acquisto, nel pomeriggio si cambia la serratura, si compra la pittura e si iniziano a mascherare pavimenti, porte e finestre.
Venerdì e sabato si imbiancano camera, bagno e ingresso-living, si rismaltano termosifoni e mobili del bagno.
Domenica si trasloca.

La sistemazione della cucina, comprensiva dello spostamento dell'allaccio del gas, spiastrellamento e ripiastrellamento della parte a vista, imbiancatura di parete e soffitti è rimandata, invece, a più avanti.

Il piano sembra perfetto, tutto sembra filare liscio e quindi mercoledì sera, dopo averci pensato un giorno intero, procediamo con l'atto finale: ci prendiamo i giorni di ferie dal lavoro.

Non potete neppure immaginare quanto mi sia sentita sollevata, ed il non con me, ma questo è pur sempre un castello di carte e basta la vibrazione di un cellulare a farlo cadere.

Ieri mattina mi chiama l'agenzia: i Promittenti Venditori hanno un piccolo problema con la casa che dovranno acquistare, quindi non si sa se l'atto verrà fatto il 6 marzo, come deciso, o più avanti, in una data ancora misteriosa. Mi faranno sapere comunque qualcosa in tarda mattinata.

Ora è passato un giorno e mezzo: secondo voi cosa devo fare?
Sono un po' troppo nervosa per ragionare con lucidità.