domenica 18 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantaseiesimo. Camera Patronale, particolare #1


Ieri ho risistemato un po' il blog, modifiche forse impercettibili, ma che rappresentano, comunque, qualcosa.
Ho riletto anche un poco di quella che è la vecchia produzione: ho gustato il sapore antico delle recenti ansie e delle passate indecisioni, ho mimato un sorriso allegro ed un volto stanco, una lacrima solitaria in un pianto a dirotto.

In questo guardarsi alle spalle, uno dei protagonisti che c'era e non c'è è la casina.Tende della camera da letto - Particolare
Dopo qualche post è sparita, inspiegabilmente, leggera, a contrasto con la pesantezza con la quale era entrata.
Oggi riappare, per dire che sì, è finita, ma non del tutto, che sì, è vivibile, ma manca sempre l'indispensabile, che non si trova in Via de' Matti, ma potrebbe anche essere vero il contrario.
La casina, insomma, preferisce vivere nello stato di incompletezza ed inderminatezza che mi contraddistingue e desidera continuare a barcamenarsi in quello stato precario nel quale la coppia che io ed il non formiamo si è specializzata.

E' casa nostra, infondo, ed è come noi: schiva ed allusiva, che si fida poco, che parla di sè, ma senza dettagli, che parla di sè, ma senza dare un quadro della situazione.
E' come noi e le piace, sotto sotto, giocare.

Un particolare per volta, a completare l'insieme: un gioco antico, al quale un certo Bartlebooth ha dedicato la vita.

Per chi vuole giocare: Camera patronale, particolare #1.

4 Commenti:

  • ciao alessia
    prendo spunto dal restyling del blog per dirti una cosa, un'impressione che ho avuto leggendolo.
    forse faticherai a capirne il senso,anche perchè non sarò molto bravo io a spiegarlo.
    forse senza la scusa di commentare questa riorganizzazione non te l'avrei mai detta.
    c'è una cosa che non mi piace, o meglio che non condivido.
    con riferimento all'introduzione sulla destra (due parole sul blog)... secondo me non sei una persona che vuole esserci ad ogni costo.
    tu stessa, facendo una similitudine con la tua casina, ti definisci schiva e riservata quanto lei...ma esempi da portare ce ne sarebbero molti altri.
    certo, è molto presuntuoso da parte mia essere convinto di aver capito la personalità di un individuo senza mai averlo conosciuto di persona, ma le istantanee di vita che qui hai narrato mi hanno fatto pensare questo.
    o forse è solo l'orgoglio ferito (aggiungi uno smile, sto sorridendo) di un tipo qualunque, che vuole solo convincersi di non leggere blog qualunque, in cui non si fanno scambi di link, non si scrive come un sms, e bla bla bla.

    insomma, era un modo come un altro per dirti che, secondo me, il premio di cui sopra proprio immeritato non è.

    un saluto grande alessia

    d.

    Di Anonymous Anonimo, scritto alle 20/01/09, 15:40  

  • Ciao anonimo d.
    Ho letto il tuo commento, e ho avuto bisogno di qualche giorno di riflessione, per poter rispondere, e da questo tempo è nato un nuovo capitolo, il 278esimo.

    Capisco quello che dici anche senza smile, ma non condivido quel qualunque: siamo tutti persono qualunque: chi scrive un blog e chi lo commenta, chi fa entrambe le cose e chi nessuna delle due.

    Apprezzo sempre molto i tuoi commenti, azzeccati e profondi, sempre piacevoli.

    Ti ringrazio per la stima e per la voglia di continare a leggere ogni post e per l'interazione che è nata.

    Non avere paura di dire quello che pensi: essere presuntuosi è altro.

    Di Blogger alesssia, scritto alle 25/01/09, 16:45  

  • siamo tutti persone qualunque, almeno nell'accezione più nobile e genuina del termine...condivido questo pensiero alessia.
    convincersi del contrario, quello forse si, sarebbe presuntuoso.
    volevo solo dire che leggendo molti blog sparsi per la rete solitamente mi fermo alla prima pagina e mi vien spesso da pensare...ma perchè? che senso ha? c'era bisogno anche di questo blog?
    probabilmente per l'autore che l'ha creato si.
    su questo mi stavo interrogando, sulle motivazioni che spingono migliaia di persone a scrivere un diario "aperto", memore di quando ai tempi delle scuole elementari i diari che ci scambiavamo tra compagni di classe erano spesso muniti di una serraturina con tanto di chiavetta e custoditi gelosamente.
    ma a questo mio dilemma hai risposto esaurientemente nel post sopra...grazie a te, quindi, per aver raccolto questo mio spunto di riflessione.
    nel tuo caso, comunque, mi sembra si sia raggiunto un compromesso accettabile tra chi, mosso da esibizionismo, sente il bisogno di esserci ad ogni costo...e chi, come me, fa parte dell'altra categoria che popolano la blogosfera e che mai, per pigrizia o mille altri motivi, scriverebbero un blog...quella dei lettori curiosi, altresì definibili in termini più spregiativi...guardoni.
    ecco infine, quel che forse volevo dirti...che mai leggendo questo tuo diario mi son sentito un "guardone"...e questo perchè, almeno secondo i miei personalissimi parametri di riferimento e nonostante la smentita nel tuo post-manifesto, non ti ho mai considerata una scrittrice "esibizionista".

    un saluto grande alessia

    d.

    Di Anonymous Anonimo, scritto alle 26/01/09, 14:02  

  • Semplicemente: grazie.

    Di Blogger alesssia, scritto alle 26/01/09, 23:49  

Se hai qualcosa da dire...

< Home