venerdì 27 aprile 2007


Capitolo Centossantatreesimo. Voglio una vita...


Dovete sapere che sto cercando di comprare casa in quel di Nizza-Millefonti e limitrofi (ma anche San Salvario andrebbe più che bene).
L'impresa, che all'inizio era quasi un passatempo, ormai sta diventando un'impresa quasi titanica: sfoglia le riviste, svegliati all'alba la domenica per avere in TuttoAffari, cerca di inserirti in tutte le banche dati, gira con il naso all'insù per vedere i cartelli, telefona, rispondi al telefono, metti annunci, leggi annunci...
Il 30% delle nostre (mie e del non) energie da sei mesi è impegnato in una ricerca che, in confronto, quella di Giasone sembra una caccia al tesoro da oratorio parrocchiale.

Ma, finalmente, lunedì la svolta: l'incontro con la casa dei nostri sogni. Perfetta in ogni dettaglio, come l'avremmo sempre desiderata. Non ci sembrava vero.

Giovedì ho chiamato in agenzia per confermare l'acquisto - ci eravamo riservati sino a giovedì per pensarci su, ma era più che altro una mossa per verificare un'ultima volta le nostre disponibilità finanziarie - ma qui l'amara sorpresa: l'appartamento è in trattativa. Come in trattativa? Ci avevano promesso di attendere sino a giovedì. Il ragazzo che ha risposto è confuso, ci dice di chiamare il giorno dopo, quando sarà presente l'agente che sta seguendo l'immobile.

Stamani mi sveglio, faccio colazione, mi lavo, mi vesto. Sbatto un piede contro una gamba del tavolo e mi rompo un dito: so già quale sarà l'andazzo della giornata.
Compongo il numero e la voce suadente di Marina mi dice che l'appartamento è stato venduto, giusto dieci minuti fa.
Non bestemmio neanche, rassegnata ricomincio con il mio consueto giro di telefonate.

Ovviamente Marina e la sua agenzia di merda verranno amabilmente saltate e caldamente sconsigliate.


Voglio una vita meno sfigata
di quelle vita fatte fatte così
Voglio una vita dove non t'incazzi mai
di quelle senza l'ombra di guai