giovedì 16 novembre 2006


Capitolo Centoquarantaquattresimo. Come una droga


La scrittura è come una droga: una parola dopo l'altra a creare frasi di senso compiuto prive di senso, capendo, finalmente, cos'è la sintassi e cos'è la semantica, che al liceo avevano provatato a spiegartelo, ma ti sembrava così al di fuori di ogni logica.

L'affetto è come una droga, solo un po' peggiore: ti irretisce, ti ruba l'anima, ma non ti da nulla in cambio, se non la sua muta, tacita e consolante presenza. Una dipendenza emotiva che non potrà che consumarti, inevitabilmente, mentre ti crogioli in essa.

E' notte fonda e dovrei essere a dormire, ma invece eccomi di nuovo qui, in questo spazio che mi ero ritagliata e da cui ero poi, inspiegabilmente, scappatata, a condividere pesieri, parole, opere ed intenzioni, qui a cullarmi tra le mie droghe: la parola stampata e il pensiero delle persone care.