Capitolo Centoquattordicesimo. E si va...
Sola nella mia stanza, con un pc connesso, e pure in wireless. Ascolto blackout in streaming: segnale forte e chiaro, bobina notturna che scorre fluida.
La stanza ha un bel colore bianco latte, merito della lampada nuova, cerco di scrivere la tesi, la concentrazione e' buona.
Ora apriro' la finestra e mi accendero' una sigaretta.
Un po' di sana soddisfazione, ogni tanto.
Capitolo Centotredicesimo. Ecomorfismi
Da ieri, grazie all'amico S. che si è fatto un discreto culo a spostare mobili dalla camera da letto al salotto e viceversa, la mia stanza inzia a prendere la forma che più mi è congeniale.
Via un mobile del vecchio abitante, una cassettiera in arrivo: molto più spazio.
Si progetta anche la partenza di due librerie, colme di libri polverossisimi, e si pianifica l'acquisto di un letto matrimoniale, che manderà in pensione quello attuale, piccolo e sfondato.

Intanto oggi ho scoperto di aver vinto, su ebay, l'asta per la lampada che vedete fotografata qui di fianco e ho speso, inutilmente, la mia mattinata all'IKEA, dove creare un letto è un'impresa titanica, ma ci sono alcune stronzatine (specchi, mensole, faretti e tappeti) che mi tornano parecchio utili.
La piantina aggiornata verrà (forse) pubblicata in seguito.
Capitolo Centododicesimo. Mani di fata
Nel giro di dieci minuti sono riuscita a rompere una zuppiera ed un bicchiere. Mandatemi per favore un esorcismo via email prima che distrugga tutta la cristalleria (e i miei conquilini mi caccino di casa).
Capitolo Centoundecimo. Compleanno
Ieri questo blog ha festeggiato un anno.
E io me lo stavo dimenticando.
Capitolo Centodecimo. Pensieri semplici #2
Sono felice: ho trovato l'anello che era di mia madre.
Capitolo Centonovesimo. Alla fine
Letto quanto è scritto
qui sono sempre più convinta che, di una delle famiglie più famose d'Italia, si potrebbe scrivere un libro sulla falsariga di Cent'anni di Solitudine, solo che, invece di scrivere:
“Il primo della stirpe è legato a un albero e l’ultimo se lo stanno mangiando le formiche”, bisognerebbe mettere:
“Il primo della stirpe ha le narici d'oro e l’ultimo se la sta spassando con le sudamericane”.
Capitolo Centottesimo. Senza parole
Leggetevi
questo, non ci si impiega molto, ma si aprono un po' gli occhi. E, se qualcuno ne è in grado, lo si faccia leggere anche a Borgezio.
Capitolo Centosettesimo. Cancri
A volte si dicono tante parole senza capirsi. Si chiamano incomprensioni e nascono dalla volontà di alcune persone di nascondersi dietro alle solite scuse.
Tutto, però, alla fine rimane immutato. Si chiamano dipendenze e si creano anche tra le persone.
Per quanto un cancro si può nascondere prima di manifestarsi in superficie?
Capitolo Centoseiesimo. Considerazioni
Dopo una settimana di convivenza è difficile dare un giudizio preciso sulla nuova casa, ma sembra tutto ok: coinquilini regolari, uno gentilissimo, l'altro praticamente non l'ho ancora visto.
Le uniche pecche? Il lavandino è intasato e non c'é il bidet.
Prossimi aggiornamenti in seguito.
Capitolo Centocinquesimo. Amarezza
Si può anche trascorrere il sabato notte e parte della domenica in ospedale, per un dolore al fianco che i medici non sanno spigare, ma stare soli, ad aspettare una persona che sarebbe dovuta venire, ma non è mai arrivata, è troppo.
Strano come certi rapporti si possano infrangere in un attimo.