lunedì 10 ottobre 2005


Capitolo Centonovesimo. Alla fine


Letto quanto è scritto qui sono sempre più convinta che, di una delle famiglie più famose d'Italia, si potrebbe scrivere un libro sulla falsariga di Cent'anni di Solitudine, solo che, invece di scrivere: “Il primo della stirpe è legato a un albero e l’ultimo se lo stanno mangiando le formiche”, bisognerebbe mettere: “Il primo della stirpe ha le narici d'oro e l’ultimo se la sta spassando con le sudamericane”.

4 Commenti:

  • Beh, cara coninquilina, che dire se nn essere d'accordo!
    Stavamo parlando proprio l'altro giorno di Centanni di solitudine, no?

    P.

    Di Anonymous Anonimo, scritto alle 11/10/05, 15:11  

  • Mi sembra che però si faccia troppa attenzione al fatto che un tizio è andato in overdose. Lapo si faceva. Se sopravvive, probabilmente si farà ancora e non per traumi presenti, passati o futuri (ridicolo Calissano). Lo faceva/farà perchè gli piace, perchè la coca lo fa sentire bene. E' questo il fatto che spaventa (le mamme), se Lapo non aveva traumi, allora non si drogano solo i disgraziati (e se non si drogano solo loro allora anche mio figlio...).

    Di Blogger Paolo Cecchetto, scritto alle 12/10/05, 11:01  

  • Lapo, Calissano, la Moss, Fiorello e tutti gli altri non si drogano perché hanno subito traumi, ma per essere più brillanti, più in linea con questa società veloce e consumistica. Non li ascolti i mass media?

    Che si facciano perché sia bello lo sappiamo solo noi.

    Di Blogger alesssia, scritto alle 12/10/05, 13:00  

  • Già. Il modo migliore per ignorare un problema è trasformarlo in un caso isolato. Non applicabile alla quotidianità.

    Di Blogger Paolo Cecchetto, scritto alle 12/10/05, 14:42  

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