Capitolo Centonovesimo. Alla fine
Letto quanto è scritto qui sono sempre più convinta che, di una delle famiglie più famose d'Italia, si potrebbe scrivere un libro sulla falsariga di Cent'anni di Solitudine, solo che, invece di scrivere: “Il primo della stirpe è legato a un albero e l’ultimo se lo stanno mangiando le formiche”, bisognerebbe mettere: “Il primo della stirpe ha le narici d'oro e l’ultimo se la sta spassando con le sudamericane”.
4 Commenti:
Beh, cara coninquilina, che dire se nn essere d'accordo!
Stavamo parlando proprio l'altro giorno di Centanni di solitudine, no?
P.
Di
Anonimo, scritto alle 11/10/05, 15:11
Mi sembra che però si faccia troppa attenzione al fatto che un tizio è andato in overdose. Lapo si faceva. Se sopravvive, probabilmente si farà ancora e non per traumi presenti, passati o futuri (ridicolo Calissano). Lo faceva/farà perchè gli piace, perchè la coca lo fa sentire bene. E' questo il fatto che spaventa (le mamme), se Lapo non aveva traumi, allora non si drogano solo i disgraziati (e se non si drogano solo loro allora anche mio figlio...).
Di
Paolo Cecchetto, scritto alle 12/10/05, 11:01
Lapo, Calissano, la Moss, Fiorello e tutti gli altri non si drogano perché hanno subito traumi, ma per essere più brillanti, più in linea con questa società veloce e consumistica. Non li ascolti i mass media?
Che si facciano perché sia bello lo sappiamo solo noi.
Di
alesssia, scritto alle 12/10/05, 13:00
Già. Il modo migliore per ignorare un problema è trasformarlo in un caso isolato. Non applicabile alla quotidianità.
Di
Paolo Cecchetto, scritto alle 12/10/05, 14:42
Se hai qualcosa da dire...
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