sabato 29 agosto 2009


Capitolo Trecentotredicesimo. On the road (for Perinaldo)


Come già indicato le vacanze si sono spezzate tra Nizza (Francia) e Perinaldo (Liguria).
Mentre l'amica L. lasciava, quindi, l'azzurra costa francese, io mi intrattenevo ancora nella città dell'insalata, nell'attesa che il resto della banda istituisse il campo base nelle irte colline liguri.

Quello che mi preoccupava del ricongiungimento era la giusta corrispondenza dei tempi di arrivo, di modo che nessuno di noi avesse da attendere l'altro.
Per tale motivo io e gli amici D. ed E. avevamo stabilito un preciso calendario di spostamenti, sin da qualche giorno prima.

Tenendo conto che il percorso Torino-Perinaldo via Col di Tenda è di circa ore tre, mentre quello Nizza-Perinaldo via Ventimiglia è di circa ore due e mezza, il piano di battaglia era semplicissimo: alla partenza da Torino mi avrebbero inviato un messaggio e io sarei dovuta uscire dalla casa franca entro trenta minuti.

Ore 10.10, messaggio di D.: "Partiamo ora"
Ore 10.40, messaggio di E.: "Partiamo ora"

C'era già qualche problema.
Nonostante tutto, però, riuscivo a raggiungere la stazione di Ventimiglia, mentre il resto della truppa percorreva la discesa del Tenda, verso il mare. Gli orari coincidevano alla perfezione, dovevo solo capire come raggiungere Perinaldo, via corriera, ma anche questo ostacolo veniva brevemente superato.

Raggiungevo, quindi, la fermata dove un vecchio bus blu stava lasciando il marciapiede, dove mi soffermavo ad interrogare dei baldi giovani, per capire se fossi nel luogo giusto.
- Scusate, parte da qui la corriera per Perinaldo?
- Sì, era quella.
Un bel ligure indicava il mezzo blu, di cui sopra.
- La prossima quando passa?
- Alle 17.20
Erano le 13.30 ed era stato tutto troppo preciso per essere vero, non sarebbe neppure stato divertente.

Nizza - MunicipioInformando D. dell'evolversi della situazione progettavo il piano B.
- Devo raggiungere degli amici a Perinaldo, sono automuniti. Dove posso farmi recuperare, facendo fare loro il minor tragitto possibile?
- Vallecrosia, ma anche per quella località non ci sono corriere per un po'. Puoi provare Dolceacqua. Da lì non sono che pochi chilometri.

La corriera indicata transitava quasi immediatamente, mentre il tragitto per le colline liguri si confermava come decisamente piacevole.

Scendendo dove indicato, comunicavo a D. la mia posizione e mi appropinquavo verso un giovane autoctono (non sono difficili da distinguere, confrontati con gli unici altri stranieri presenti, i crucchi), al quale spiegavo la situazione.
- Perinaldo disterà cinque o sei chilometri. Devi raggiungere Isolabona, da lì Apricale, poi c'è una deviazione. La strada è un po' irta da fare a piedi.
Io avevo con me tenda e zaino.
- Non si riesce a fare autostop?
- Certo, questa è una valle molto ospitale. Basta avere un po' di pazienza. Poi te, che sei una ragazza... non ci metti più di cinque minuti!
Il piano B sembrava funzionare: incamminandomi con la schiena alla meta estendevo il pollice.

Dopo circa quaranta minuti di camminata senza aver ricevuto nessun passaggio mi sentivo comunque fortunata: se fossero stati inospitali mi avrebbero di certo investita.
Non mi restava che telefonare a D., informandolo del mio breve spostamento e ricevendo il consiglio di desistere: tra poco sarebbero venuti a recuperarmi.

Il caldo era forte, il Nervia invitante. Toglievo le scarpe per mettere i piedi a bagno.
Due ore dopo mi avrebbero recuperato.