sabato 16 ottobre 2004


Capitolo Primo. L'inizio


Non so se esita un giorno giusto per iniziare. Non so neppure se sia una domanda sensata. Ma sento, a pelle, che questa notte può esserlo.

E' solo un'altra notte, non ha nulla di più o di meno delle altre: un ennesimo venerdì notte che si già scoperto sabato.
Un venerdì notte buttato davanti ad un PC, giusto per non gettarlo da qualche altra parte.
E' solo un'altra notte in cui ci si culla nella malinconoia.
Solo un'altra notte.
Solo un'altra.


All'inizio bisognerebbe presentarsi.
Io mi chiamo alesssia. Con tre esse, perché chi, all'anagrafe, ha segnato il mio nome non sapeva scrivere. Oppure aveva inchiostro d'avanzo.

Dovrei avere circa ventuno anni, ma, a volte, mi chiedo se non ci sia stato un errore anche nel trascrivere la data. Poco importa. In fondo non si chiede l'età ad una signora.

Fisicamente non sono granché: anonima, ma ho dei begli occhi: furbetti, mi si dice. Castani, anzi nocciola. Gli occhi, ovviamente. Per il resto sono come qualsiasi altro esemplare di Homo Sapiens Sapiens: tutti gli organi al loro posto.

Nella vita faccio quello che fa la maggior parte di noi: cerco di tirare a campare. Nulla di più, nulla di meno.
Banale dirai. Pazienza, dimmi se è banale vivere.

Ora che sono finite le presentazioni possiamo anche interrompere la comunicazione e immergerci nella solita notte.
Perché questa è solo un'altra notte: non dimenticarlo.