giovedì 31 dicembre 2009


Capitolo Trecentotrentasettesimo. Ingannevole ricordo

Se chiudo gli occhi mi ritrovo bambina: i miei in cucina, il piatto ormai vuoto e la televisione a mostrarci i reportage di Lilli Gruber. Poi li riapro: è solo San Silvestro.


Capitolo Trecentotrentaseiesimo. Verranno a chiedermi degli anni zero...

...e cosa potrò rispondere?
Che sono stati anni densi, dove mi sono innamorata e ho fatto innamorare, dove ho preso, ho lasciato e dove sono stata presa e sono stata lasciata. Più il passivo che l'attivo, comunque. Dove ho conosciuto gente, e molta di più l'ho persa di vista, dove si sono create le amicizie e dove queste si sono misurate, a volte finendo.
Che sono stati anni tristi, dove persone sono morte, alcune volte senza neanche il tempo di salutare, ma anche anni lieti, in accordo con la moltiplicazione biblica.
Che sono stati anni pieni, dove ho visitato un sacco di posti, senza averne mai visto abbastanza, dove ho cambiato più case ed ancora più coinquilini.
Che sono stati anni soddisfacenti, dove mi sono diplomata, bilaureata e dove sono stata condotta quasi all'altare, ma di una vita "disonesta".
Che sono stati anni in cui ho riso, pianto, amato, odiato, scherzato, tenuto il muso. Anni in cui mi sono ubriacata, ho fatto all'amore la prima volta e molte altre, ho studiato, ho tentennato, ho provato cose ed ho effettuato scelte che condizioneranno tutta la mia vita.

Alla fine, però, a chi mi chiederà di questi anni zero, dirò una sola cosa: che sono stati anni belli, perché vissuti.

domenica 20 dicembre 2009


Capitolo Trecentotrentacinquesimo. Classifiche

Il non possedere una televisione mi impedisce di scoprire quale posizione occupi questo fine settimana nella classifica delle giornate più fredde degli ultimi 150 anni.

Il che, molto probabilmente, significherà che mi sono persa la notizia del giorno.

sabato 19 dicembre 2009


Capitolo Trecentotrentaquattresimo. Sospensione

La neve si annuncia, aria dolce che brucia narici e polmoni, respiro sottile che graffia il viso.
La neve scende, calma che non possiede nessuno, coreografia di un moto casuale.
La neve si posa, carezza dolce di mano conosciuta, alito su vetro che cristallizzandosi cristallizza.

Sapore dell'immobile eternità dell'attimo, che subito si scioglie ed indurisce.

giovedì 17 dicembre 2009


Capitolo Trecentotrentatreesimo. Definizioni #3

Le festività sono il glutammato monosodico della solitudine.