giovedì 29 gennaio 2009


Capitolo Duecentottantesimo. Pollo alle olive


Il dover cenare alcune sere sola, oltre che suscitare in me un sentimento di abbandono tipicamente canino, mi offre la possibilità di sbizzarrirmi in cucina, arte che le limitazioni alimentari del non avevano fatto un po' languire.

Pollo alle Olive - Self-madeLa scorsa settimana, quindi, mi sono dedicata alla preparazione di una succulenta coscia di pollo alle olive. In foto potete osservare come risultasse prima di diventare parte attiva nel mio processo digestivo.

La ricetta del Pollo alle Olive è semplice, potrei consigliarla addirittura alla mia migliore amica, nonché ex-coinquilina L., che con i fornelli ci azzecca quanto un neurochirurgo con un ferro da stiro.

Ingredienti (per 1 persona):

  • 1 coscia di pollo carnosa;
  • 1/2 cipolla, potrebbe sembrare molta, ma ricordate che il sugetto è direttamente proporzionale alla quantità di cipolla utilizzata (come la portata del vostro l'alito dopo l'ingestione);
  • brodo vegetale;
  • sette olive, verdi e/o nere;
  • olio extravergine di oliva, sale, pepe, origano, il solito insomma;


Preparazione:

  1. Preparate il brodo. Mentre attendete affettate la cipolla e snocciolate le olive. Se qualcuno conoscesse una tecnica per snocciolare le olive con classe, senza servirsi dell'apposito attrezzo, me lo comunichi.
  2. Soffriggete la cipolla con l'olio, sino a che non sarà dorata, aggiungete un po' di brodo, sale e pepe e fate cuocere qualche minuto.
  3. Aggiungete la coscia di pollo, eventualmente privata della pelle. Fate rosolare ben bene, aggiungete un mestolo di brodo.
  4. Fatevi gli affari vostri per una ventina di minuti, ricordandovi solo di controllare che il fondo non sia troppo asciutto: in questo caso, per evitare di il passaggio ad un'altra ricetta, Pollo Carbonella, aggiungere un po' di brodo.
  5. A cottura terminata spolverate di origano ed, eventualmente, correggete di sale e pepe.


lunedì 26 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantanovesimo. Living, particolare #2


Peluche Living - Particolare

Quello con i particolari della casina potrebbe diventare un appuntamemto fisso.

Questo particolare potrebbe diventare l'emblema di qualcosa: dell'amicizia, per esempio, oppure del mio innegabile amore per i peluche, ma anche della fantasia del non.

Tenendo conto del modo verbale, sì, potrebbero.

giovedì 22 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantottesimo. Metablog


Istantanee di vita ed il bisogno di esserci, ad ogni costo.


Una volta eravamo persone normali, chiacchieravamo con gli amici e se avevamo qualche problema un po' imbarazzante scrivevamo a nome di nostra cugina\o su Cioè. I più tecnologici, al massimo, potevano perdere qualche ora in gracchianti chiacchierate su CB.
Poi ci siamo evoluti, siamo diventati persone due punto zero: ci siamo inventati un soprannome per poter comunicare in ciat, dove abbiamo conosciuto persone che, il più delle volte, non abbiamo mai visto, poi un account su emmeesseenne per comunicare con gli amici, poi ci siamo aperti un blog per comunicare il mondo, poi ci siamo creati un secondo account, su feisbuuk, per dimostrare quanto fossimo fichi, anche senza alias.

La rete sfrutta l'esibizionismo umano, che prima si limitava ad una spesso ristretta cerchia di amici\parenti\colleghi, rendendolo planetario.
Le buffe storie del nonnino, che erano patrimonio solo dei suoi nipoti, e di qualche loro amichetto, ora potrebbero essere registrate via uebcam, gettate su iutub, facendo divertire qualche altro bambino, ispirando qualche altro nonno, o genitore, con l'ego del nonnino che cresce a dismisura, osservandosi nel video a coronare quel sogno di commediante.

Anche io sono esibizionista, altrimenti non avrei seguito l'evoluzione persona due punto zero e non scriverei su questo blog. Anche io voglio esserci su questo palcoscenico enorme, a ogni costo, ma a modo mio:

  • non voglio una seconda identità, non voglio raccontare balle su me stessa, sono felice di quello che sono; non voglio essere la reginetta della cumpa, quella bella o quella popolare, io non faccio scambio di link per scalare una classifica;
  • sono ostentatrice, mi piace parlare di me, di quello che faccio: la mia vita non sarà un romanzo, ma sono arrogantemente certa che abbia abbastanza dignità da essere suddivisa in capitoli;
  • mi piace scrivere, mi piace giocare con la mia lingua: non voglio che i miei post siano sms;
  • ammetto di scrivere per chi legge e di essere sufficentemente pigra per non inventare nulla e sufficientemente esibizionista per pensare che i miei post possano interessare a qualcuno.

Anche io ho i miei peccati.

Questo post-manifesto non è qui a caso: è nato a seguito di un commento di d. al capitolo duecentosettantaseiesimo. Grazie d.

lunedì 19 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantasettesimo. And the winner is...


...me. Il vincitore, per una volta sono io.
E' un premio datato, immeritato, che mi lascia attonita e che mi fa sentire un po' fuori luogo.
Me lo ha conferito strategie evolutive, un blog che leggo con piacere, ma che, per un po', ho lasciato perdere, come tutto quello che concerneva la blogsfera.
Ironia del distino questa pausa andava a cadere giusto nel periodo in cui ricevevo questa onoreficenza.

La motivazione,
uno dei primi blog che ho cominciato a frequentare quando ho avviato il mio; dieci minuti dedicati quotidianamente a vedere la realtà attraverso altri occhi

mi ha commosso e, commossa, ringrazio.



Il regolamento prevede che a mia volta premi altri sette blog, ma purtroppo, non solo frequento circa sette blog, il che farebbe perdere a questo premio un bel po' del suo lustro, ma credo che un premio datato 2008 non faccia altrettanto piacere.

Premio, comunque, con la mia stima tutti blog che sono rimasti nell'elenco a lato: vi leggo, vi guardo e vi ammiro. Grazie!

domenica 18 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantaseiesimo. Camera Patronale, particolare #1


Ieri ho risistemato un po' il blog, modifiche forse impercettibili, ma che rappresentano, comunque, qualcosa.
Ho riletto anche un poco di quella che è la vecchia produzione: ho gustato il sapore antico delle recenti ansie e delle passate indecisioni, ho mimato un sorriso allegro ed un volto stanco, una lacrima solitaria in un pianto a dirotto.

In questo guardarsi alle spalle, uno dei protagonisti che c'era e non c'è è la casina.Tende della camera da letto - Particolare
Dopo qualche post è sparita, inspiegabilmente, leggera, a contrasto con la pesantezza con la quale era entrata.
Oggi riappare, per dire che sì, è finita, ma non del tutto, che sì, è vivibile, ma manca sempre l'indispensabile, che non si trova in Via de' Matti, ma potrebbe anche essere vero il contrario.
La casina, insomma, preferisce vivere nello stato di incompletezza ed inderminatezza che mi contraddistingue e desidera continuare a barcamenarsi in quello stato precario nel quale la coppia che io ed il non formiamo si è specializzata.

E' casa nostra, infondo, ed è come noi: schiva ed allusiva, che si fida poco, che parla di sè, ma senza dettagli, che parla di sè, ma senza dare un quadro della situazione.
E' come noi e le piace, sotto sotto, giocare.

Un particolare per volta, a completare l'insieme: un gioco antico, al quale un certo Bartlebooth ha dedicato la vita.

Per chi vuole giocare: Camera patronale, particolare #1.

sabato 17 gennaio 2009


Capitolo Duecentosettantacinquesimo. Io tengo alla linea


Mentre pensavo come risistemare un po' il layout del blog (si attendono crude novità e una decisa pulizia), mi sono venute in mente due Storie da ristorante, datate una quindicina di giorni, che, forse, vale la pena di condividere.

Storia 1
Coppia di signore, semplice, come sarebbe potuta essere mia madre: abbigliamento casual, un filo di trucco, un paio di gioielli da bigiotteria, decisamente sovvrappeso.
Guardano il menù in lungo ed in largo, non sanno cosa scegliere.
- Buonasera, avete deciso?
- Buonasera, in realtà avvremmo bisogno di un consiglio: nel risotto agli asparagi c'è la panna?
- Sì, signora.
- Allora prendiamo le conchiglie al tonno, sa, dopo le feste meglio tenersi un po' leggere!
L'amica anniusce, sorrido.
- Di secondo?
- Salsiccia e polenta, se me ne può fare una porzione un po' abbondante.
Ovvio, non bisogna tenersi leggere dopo le feste?

Stroria 2
Quartetto che si fa notare: un uomo sulla trentina, completo con cravatta, curato nei minimi dettagli, tre donne, una mora, una rossa e una bionda, come nelle migliori barzellette, tutte, ovviamente, tinte, nel tipico modello barbie.
Per chi non lo sapesse il modello suddetto corrisponde a una categoria di donna decisamente impegnate, che non sanno organizzare le loro giornate, districandosi a fatica tra palestra, estetista e parrucchiere, cercando di incastrare, a fatica, qualche seduta dal chirurgo plastico.
- Buonasera, avete deciso?
Lui è il portavoce.
- Sì, prenderemo due bruschette al lardo, due affettati e formaggi, ce lo dividiamo. Poi prenderemo le linguine alla piemontese, quattro, per il secondo preferiamo dirglielo dopo, non abbiamo molto appetito, va bene?
Un uomo di polso, meno male.
- Da bere?
- Vorremmo un bianco mosso...
Scorre la carta dei vini
- ... un Brachetto.
Guarda le donne che anniuscono, quasi mi spiace rovinare la sua padronanza da sommelier consumato.
- Il Brachetto è un rosso, ed è da dolce.
Imbarazzo, quindici secondi di silenzio. Qualcuno deve fare qualcosa, prendo la sitazione in mano.
- Vuole che faccia io? Abbiamo un buon Prosecco. Che è un bianco mosso.
Riprende coscienza, annuisce.

Finiscono, è ora di ritirare i piatti.
- Dolce o caffé?
La bionda si fa portavoce:
- Ma, io avrei ancora un po' di fame, ci porta il menù?
Ordinano quattro secondi: spezzatino con piselli, spadellata di pollo con fagiolini, due nodini di maiale con patate. Terminano anche quelli.

- Caffè?
E' il turno della rossa:
- E il dolce?
Elenco i dolci: 4 tiramisù, meno male che non avevano appetito.

- Caffé e amaro?
Ordinano quattro caffé con quattro San Simone.
Mentre me ne vado, la bionda prende coraggio, sorriso smagliante:
- A noi femminucce lo porta con il dolcificante? Sa, ci teniamo alla linea.
L'avevo notato, dopo aver mangiato come uccellini.