domenica 27 gennaio 2008


Capitolo Duecentoventiduesimo. Scelte, parte terza: tavolo e sedie


Sino a ieri la stanza cucina, per me, non comprendeva i famosi complementi d'arredo: tavolo, sedie, illuminazione, ma ora, che sono entrati con violenza nella mia vita non posso più ignorarli.

Esempio di decoro per il rivestimentoFortunatamente per la sezione illuminazione ho le idee abbastanza chiare: una sospensione cilindrica in alluminio o vetro satinato (come esemplificato in figura) e una lucetta sottopensile saranno più che sufficienti.

Il problema è quando vado a vedere le altre due voci.
Per il tavolo ho qualche vaga idea: allungabile, molto probabilmente rettangolare, con gambe in acciaio o alluminio, piano in vetro smerigliato. Peccato che costino una fortuna.
Sulle sedie buio totale: meno male che avevo già intenzione di comprarne un po' di quelle pieghevoli dell'IKEA.

Sempre più dubbi.


Capitolo Duecentoventunesimo. Decisioni, parte prima: la cucina, visione intermedia


Dato che il tempo stringe anche le decisioni devono essere rapide: ecco altri punti certi, ma anche altri dubbi.

Dopo un gita per mobilifici con il padre la Dania esce vittoriosa, avendo stracciato su diversi fronti (estetica, funzionalità, finiture, robustezza...) la Megan.
La Liljestad, era, purtroppo, già fuori competizione.
Peccato che la Dania abbia trovato una degna sfidante: la Stars, della medesima casa produttrice, la Record. La differenza? La prima presenta l'anta a telaio, la seconda liscia. E meno male che l'estetica dell'anta era da considerarsi uno dei punti fermi.
Penso che farò impazzire il non ancora per diversi giorni.

Scelta comunque la rosa degli elettrodomestici, che comprende frigo da incasso combinato, piano cottura cinque fuochi, forno ventilato multifunzione e, dopo molte insistenza da famigliari, amici e forumisti, lavastoviglie dodici coperti, regalata, quest'ultima dalla Nardi a fronte dell'acquisto degli altri elettrodomestici. Questo fa presupporre una soluzione ad un altro dubbio: "Elettrodomestici acquistati su Internet o dal mobiliere?" Da quest'ultimo, che domande!

Scelto anche il mobiliere di riferimento, non solo il più economico su quel modello di cucina, ma anche il più cortese, professionale e paziente, che sono forse le qualità più importanti.

Quindi da decidere ancora, per completare la stanza cucina:
  • Il modello: Dania o Stars? Anta a telaio o liscia?
  • alcuni particolari della composizione;
  • colore pareti e stile rivestimento;
  • tavolo e sedie, l'attuale vera spina nel fianco.


Alla fine dei conti sono al punto di prima.

sabato 26 gennaio 2008


Capitolo Duecentoventesimo. Scelte, parte seconda: la cucina


Continuiamo questa panoramica sulla scelte che segneranno casina.
Abbiamo parlato di pareti e di colore, scelte difficili, ma che, comunque, possono essere cambiate, in caso di noia o di pessima riuscita, con un semplice colpo di pennello. L'argomento che tratterò ora, invece, è ben più complesso e difficilmente recuperabile in caso di scelta errata: sto parlando della cucina.

La cucina in sé racchiude a sua molta una miriade di punti di scelta:

  • marca e modello;
  • colore;
  • disposizione del mobilio;
  • top, sia come materiale che come colore;
  • elettrodomestici;
  • scelte accessorie (rivestimento, colore pareti, luci...)


Fortunatamente qualche idea chiara l'abbiamo, soprattutto dopo mesi passati a sfogliare riviste e a frequentare forum\siti di arredamento.

Esempio di anta a telaio in rovere moroSicuramente cucina con anta a telaio rovere moro (Non sapete cos'è un'anta a telaio? Non avete la minima idea di che colore sia il rovere moro? Osservate la figura!), con top in laminato bianco, o in altro colore chiaro ed uniforme (sabbia, per esempio).
Elettrodomestici della Nardi, ottima marca, se non fosse per quel colpo basso inferto ai sui dipendenti, di cui so di potermi fidare (ai miei non hanno mai dato problemi).
Esempio di decoro per il rivestimento Rivestimento in un colore che crei un continuum con il top, con piastrelle rettangolari e magari inserite in una composizione non troppo ripetitiva (un esempio? Gurdate l'altra immagine!).

Dopo questi punti fermi i dubbi: quale marca? Abbiamo visitato decine di mobilifici alla ricerca della Nostra cucina, con scarsi risultati: solo tre delle duemila cucine viste si sono rivelate interessanti:

  • Liljestad dell'IKEA, scelta data per vincente, boicottata, però, dal padre nella definizione finale del progetto, con il suo secco rifiuto a montarla;
  • Megan, della Stosa, scelta in preda alla disperazione, unica vista che rispondeva ai canoni precedentemente elencati, che, però, devo ammettere che non mi piace tantissimo;
  • Dania, della Record, che è stato il mio primo vero grande amore in fatto di mobilio. Sembra disegnata per me, con quell'ambiguità che rende difficile collocarla ancora in uno stile classico oppure già in uno moderno. Se ricordate ne avevo già parlato in un altro post: qui.

Dalle presentazioni non è difficile indovinare che le mie preferenze si orientino su quest'ultima, non fosse per il prezzo, che è di mille euro superiore alla Megan e di duemila alla Liljestad.

Ovviamente il non non mi è di nessun aiuto a scegliere, avendo già stabilito che la cucina è il mio regno. Per se, per dovere di cronaca, si è, comunque, riservato l'autorità a regnare su divano, camera da letto e bagno. Fortunatamente balconi e sgabuzzino vengono riconosciuti come territorio neutro.
L'ultima mia possibilità è ottenere un'udienza con il padre, evento più unico che raro quando si tratta di argomenti che non sono inerenti alla sua vita quotidiana.

In più, a rendere ostica la scelta, si sommano le tempistiche ristrette: meno di una settimana per fermare una delle due, decidendo anche in quale mobilificio (ebbene sì, posseggo più preventivi!).

Anche gli elettrodomestici, già decisi, creano un dubbio: li prendo dal mobiliere insieme alla cucina, pagandoli di più, o li ordino su Internet, risparmiando circa cinquecento euro? E come ci si comporta con la garanzia della cucina? Tutto nebuloso!

Meno male che per la disposizione del mobilio mi affido a degli (spero) abili arredatori, altrimenti sarebbe una tragedia!

Termina qui anche la seconda parte dedicata alle scelte, a presto con la prossima puntata.


Capitolo Duecentodiciannovesimo. Scelte, parte prima: le pareti


Bene, ora che la consegna di casina non è più un evento da procastinarsi nel tempo, bensì di prossimo avvento, io ed in non siamo alle prese con quelle scelte che già avremmo dovuto fare, in modo da rendere la nostra entrata il più veloce ed indolore possibile, ma che non abbiamo fatto, essendo la nostra indole tipicamente bogia-nen.

La prima riguarda tutte le stanze, ovvero, ma di che colore le faccio?
In realtà questo è per noi è un argomento tritissimo, in quanto abbiamo già attraversato numerosi stadi:

  • colore piatto, tenue, a tutte le pareti;
  • colore piatto, effetto shock, ad una sola parete, ma senza mai stabilire quale;
  • colore non piatto (spugnato, stucco veneziano, altri) ad una sola parete, anch'essa mai identificata;
  • bianco candido ospedaliero a tutte le pareti (per la serie: "se s'ha da fare...");
  • bianco appena sporcato a tutte le pareti.


Essendo le varie ipotesi in ordine cronologico ci troviamo ora a decidere con cosa sporcare il bianco nelle varie stanze. Io sono per:

  • nero o marrone per la cucina, a seconda del colore del top, ottenendo un grigio o un miele;
  • azzurro in camera da letto, secondo la cromoterapia è un colore particolarmente indicato per questa stanza, avendo effetto rilassante;
  • lilla nell'ingresso-living, sempre secondo la cromoterapia è stimolante e facilita la socializzazione;
  • bianco candido, invece, per bagno, quasi completamente piastrellato, sgabuzzino, quasi totalmente non iteressante, anticamera, luogo di transizione.

Ovviamente il non non sa ancora nulla di queste ipotesi, ma verrà informato al più presto. Per lui, infatti, un colore vale l'altro, l'aspetto importante è che io smetta di frantumargli i coglioni con le mie indecisioni.

Termina così la panoramica su questo primo aspetto su cui siamo obbligati a scegliere.

venerdì 25 gennaio 2008


Capitolo Duecentodiciottesimo. Ci siamo


E' di stamani la telefonata del padre ad annunciare la resa di casina alle nostre insistenze: fine febbraio la consegna e la gioia che proviamo è incommensurabile.
Nove mesi d'attesa, come per far nascere un figlio.

martedì 22 gennaio 2008


Capitolo Duecentodiciassettesimo. Sguardi


Serata tranquilla al lavoro, poca gente, gentile oltretutto: si vede che finiremo presto. Mi proietto già nel letto ad attendere la mezzanotte, quando è Tele Krueger ad augurare la buona notte.

Invece no, entrano i soliti clienti molesti: pochi, ma buoni.
Sono tre questa volta: ben vestiti, educati e un po' strambi. Menù dietetico (niente salse o condimenti) per uno, quello che c'è per gli altri. La roba è pronta in fretta. Servizio dedicato, veloce: dovrebbero essere soddisfatti. Dovrebbero anche starmi antipatici, ma, nonostante abbiano rovinato i miei piani, non riesco a odiarli. Strano. Li studio sott'occhio, hanno qualcosa di particolare, soprattutto uno, ma cosa?

Poi quell'Uno si alza, mi punta, è altissimo, mi guarda, mi sciolgo, mi vedo, per un attimo, già a tradire il non. Poi gli elenco i dolci, professionale e simpatica, nonostante l'ora e nonostante quegli occhi, che mi guardano ancora un po' così e mi fanno ribollire il sangue.

Preparo i dolci, li porto, sorrido con il mio migliore sguardo furbetto, che già stese molti uomini: non riesco a non civettare. Contraccambia, mioddio cos'ho fatto! Il non prima di tutti. Svanisco nei meandri della cucina, non prima di un altro sguardo.

Lo dico al non, ci ride su: se quello torna io non riderei tanto.
Se non fossi sposata...

giovedì 17 gennaio 2008


Capitolo Duecentosedicesimo. Fu Capodanno

Post in attesa di approvazione.
Mi scuso per il disagio.