venerdì 24 agosto 2007


Capitolo Duecentotreesimo. Le vacanze, quelle vere


Le vacanze, quelle vere, sono arrivate solo qualche giorno dopo la gita al Lago: partenza il 16 agosto alle 5.30 del mattino, meta da raggiungere Marina di Pisa, dove avevo già trascorso le mie ferie lo scorso anno, in compagnia dell'amica, nonché coinquilina, L., e poco lontano dall'albergo dove mio fratello sta facendo la stagione come cuoco\pasticciere. Il ritorno cinque giorni dopo, in data 21 agosto, ore 11.00.

Cosa ricordare?
Capitan Nemo, il materassino gonfiabile dell'omonimo pesciolino, che mi ha insegnato almeno a galleggiare (ma solo dove toccavo, questo è da dire!).
Il ristorante Barbarossa: 110€ in tre per mangiare poco, male e con un servizio pessimo, il ristorante La Riva: 80€ in tre per magiare il giusto, bene e con un servizio competente e veloce ed il BoboBar: mai ricevuto un trattamento così a pesci in faccia.
Il campeggio Internazionale, tranquillo, ma gestito da personale decisamente scorbutico ed alquanto merdoso, caratteristica che abbiamo riscontrato in buona parte della cittadinanza autoctona.
La tenda regalataci dai genitori del non, che ha retto sia la nostra confusione sia una notte di temporale.

Un consiglio se vi recate nel luogo? Non mangiate mai una pizza: usano tutti l'impasto della piadina, la mozzarella è indecente e l'uso di spezie (a mascherare chissà cosa) è eccessivo.

mercoledì 22 agosto 2007


Capitolo Duecentoduesimo. Anteprima di vacanze


Domenica 12, per festeggiare il mio primo giorno di ferie, io ed il non, in compagnia di altre due coppie di amici (la terza ha dato forfait la mattina della partenza) abbiamo organizzato una classica gita fuori porta al Lago di Viverone.

Partenza tra mille ritardi, dovuti soprattutto alla fatica di svegliarsi dopo una serata non proprio tranquilla, viaggio lungo e con qualche deviazione, imputabile all'imperizia della nostra guida: morale della favola, giungiamo ad un simpatico agriturismo solo alle 13.00, senza ancora aver visto il lago.

Pranzo molto piacevole dal punto di vista gastronomico (antipastini semplici, ma buoni, poi carne grigliata a volontà, per finire dolce, vino, caffè e liquore: 20€, e noi abbiamo glissato sui formaggi), ma per nulla dal lato della compagnia: una coppia se ne va, non vuole lasciare il cane legato in giardino.

Finalmente alle 15.00 arriviamo al lago: prima una passeggiata per il mercatino, poi affittiamo un pedalò, tutto è tranquillo, peccato per il tempo un po' nuvoloso. Poi, d'improvviso, l'altra coppia inizia a litigare. Volano mani ed insulti, alle 17.00 partiamo per tornare a casa, giusto quando stava iniziando a uscire il sole.

Ricordi da conservare di questa avventura? Non organizzare gite con maniaci degli animali, né con coppie litigiose e ricordarsi di portare sempre delle monete con sé, i parcometri sono ovunque.

venerdì 10 agosto 2007


Capitolo Duecentunesimo. Dania


Ieri, io ed il non, scortati dall'amico I., siamo andati a farci fare il primo vero preventivo ufficiale di cucina e dopo il 27 agosto andremo a prendere il nostro primo vero calcio in faccia ufficiale.

Lei, la cucina, è Dania, marca Record, di cui potete vedere un esempio nell'immagine a lato. Colore rovere moro, piano bianco (anche se tutti consigliano il sale e pepe), senza lavastoviglie, lavandino doppia vasca e sgocciolatoio, varie ed eventuali.

Speriamo in bene.

mercoledì 8 agosto 2007


Capitolo Duecentesimo, Omerica Odissea: ancora non si vede Itaca


Il 7 agosto (ieri) ho dato l'ultimo esame di questa prolungata sessione estiva: un 28 che ho rifiutato, con la possibilità, però, di ripensarci. Dopo due ore, infatti, l'avevo già fatto. Appena avrò tempo andrò a registrarlo.

Mancano ancora sei servizi alle ferie (quelle ufficiali), ma sembrano infiniti, vista la scarsa collaborazione di colleghi lavativi, mentre il non se la dorme spaparanzato nel letto e ride delle mie disavventure.

Itaca non si scorge all'orizzonte: sarà lontana o sarò io che continuo a non vederci nulla?

venerdì 3 agosto 2007


Capitolo Centonovantanovesimo. Omerica Odissea


Da due settimane una congiuntivite virale mi tiene sotto assedio, vedo e non vedo, ed il tutto durerà ancora dai quattro ai sei mesi e, stando a ciò che dice la dottoressa del pronto soccorso, non c'è cura, se non qualche goccia di collirio per lenire il fastidio e tanta pazienza. Ovviamente la mia resistenza davanti allo schermo del computer è limitata ad un'unica sessione giornaliera di circa sei minuti.

Il 7 agosto ho, finalmente, l'ultimo esame di questa estenuante sessione estiva: Intelligenza Artificiale a Apprendimento Automatico. Come va va, quello che sono riuscita a leggere l'ho studiato, per il resto, speriamo in bene.

L'11 agosto è il mio ultimo giorno di lavoro all'Osteria, poi per due settimane non voglio pi metterci piede, non ne voglio neppure sentire parlare.

Ancora dieci giorni: potrò resistere?