sabato 28 aprile 2007


Capitolo Centosessantaquattresimo. Pensieri da ponte


Mentre il coinquilino F. litiga furiosamente, al telefono, con la fidanzata sulla destinazione da raggiungere in questo soleggiato ponte di maggio e la coinquilina L. ha già raggiunto la sua meta, programmata da mesi, io mi accingo a preparare le ultime cose per il mio viaggetto di tre giorni in Val Chisone, in casa della nonna.

Queste ultime ore in questa casa di pazzi sono segnati da pochi casuali pensieri:
  1. mi manca il coinquilino P. con la fidanzata F. (che tra l'altro hanno festeggiato due anni mercoledì: auguri ragazzi!);
  2. in fondo la relazione tra me e il non, nonostante noi siamo un "non" e loro invece siano un "fidanzati" non va poi così male come crediamo;
  3. quei due con le loro sfuriate hanno già rotto 7/8 di minchia;
  4. non ho mai capito perché bisogna portare con sé una quantità di roba identica sia che si stia via tre giorni o tre mesi;
  5. per quale congiunzione astrale nella destinazione dei miei viaggi il tempo è sempre pessimo;
  6. dov'è il caricabatterie del cellulare? E il rullino della macchina fotografica?


Dopo queste comunicazioni intime vi informo, nel caso foste interessati, che interrompo le trasmissioni sino a mercoledì 2 maggio.
Buon ponte.

venerdì 27 aprile 2007


Capitolo Centossantatreesimo. Voglio una vita...


Dovete sapere che sto cercando di comprare casa in quel di Nizza-Millefonti e limitrofi (ma anche San Salvario andrebbe più che bene).
L'impresa, che all'inizio era quasi un passatempo, ormai sta diventando un'impresa quasi titanica: sfoglia le riviste, svegliati all'alba la domenica per avere in TuttoAffari, cerca di inserirti in tutte le banche dati, gira con il naso all'insù per vedere i cartelli, telefona, rispondi al telefono, metti annunci, leggi annunci...
Il 30% delle nostre (mie e del non) energie da sei mesi è impegnato in una ricerca che, in confronto, quella di Giasone sembra una caccia al tesoro da oratorio parrocchiale.

Ma, finalmente, lunedì la svolta: l'incontro con la casa dei nostri sogni. Perfetta in ogni dettaglio, come l'avremmo sempre desiderata. Non ci sembrava vero.

Giovedì ho chiamato in agenzia per confermare l'acquisto - ci eravamo riservati sino a giovedì per pensarci su, ma era più che altro una mossa per verificare un'ultima volta le nostre disponibilità finanziarie - ma qui l'amara sorpresa: l'appartamento è in trattativa. Come in trattativa? Ci avevano promesso di attendere sino a giovedì. Il ragazzo che ha risposto è confuso, ci dice di chiamare il giorno dopo, quando sarà presente l'agente che sta seguendo l'immobile.

Stamani mi sveglio, faccio colazione, mi lavo, mi vesto. Sbatto un piede contro una gamba del tavolo e mi rompo un dito: so già quale sarà l'andazzo della giornata.
Compongo il numero e la voce suadente di Marina mi dice che l'appartamento è stato venduto, giusto dieci minuti fa.
Non bestemmio neanche, rassegnata ricomincio con il mio consueto giro di telefonate.

Ovviamente Marina e la sua agenzia di merda verranno amabilmente saltate e caldamente sconsigliate.


Voglio una vita meno sfigata
di quelle vita fatte fatte così
Voglio una vita dove non t'incazzi mai
di quelle senza l'ombra di guai


giovedì 26 aprile 2007


Capitolo Centosessantaduesimo. Ufficializzazioni


Ieri ho trascinato il mio non-fidanzato a conoscere mio padre.

Durante un lauto pranzetto a base di prosciutto, lasagne, costine e caffè, innaffiato da un bel po' di vino bianco e rosso, i due sono riusciti a scambiare qualche chiacchiera, anche se la comunicazione era resa difficoltosa dall'utilizzo di due lingue diverse: il piemontese stretto per il padre, l'italiano per il non.

Il pomeriggio è passato senza troppi imprevisti, complici mia nonna, che si è contenuta, evitando di saltagli addosso con tanto di cartelli "Benvenuto Genero!!!" e mio fratello, che è stato addirittura civile. Anche il non ci ha messo del suo, riuscendo a non ubriacarsi.

Se si siano piaciuti non lo so. Il non giura di sì, il padre non l'ho ancora sentito. Replica a data da destinarsi.

martedì 24 aprile 2007


Capitolo Centosessantunesimo. Tra i banchi


Oggi inizia il terzo trimestre, quello che per me dovrebbe essere l'ultimo di questa specialistica: sto già male.

Sapendo che due corsi su tre si sovrappongono esattamente ho deciso di seguirne uno, dietro consiglio dei miei colleghi che sostengono che se non si prendono appunti è impossibile passarlo. Poi ho scoperto che l'altro, se lo si segue e si fanno gli esercizi, ha un orale che è una pura formalità. Se non sono fortunata io...

Inoltre devo riuscire a superare tre esami a cavallo del trimestre e contemporaneamente preparare i tre corsi che sto seguendo, per avere una vaga possibilità di laurearmi senza dover pagare un altro anno di tasse e, comunque, mi rimangono tre esami da dare a settembre.

E la tesi. Sto già male. Molto male

lunedì 23 aprile 2007


Capitolo Centosesantesimo. Pallottoliere


PallottoliereCon il mio spiccato senso di osservazione stamani ho notato che il titolo di tre degli ultimi dodici post è sbagliato, tra l'altro senza alcun ordine logico.

Devo inventarmi un nuovo modo di numerare/intitolare i post di questo blog, oppure devo trovare un nuovo sistema per tenere traccia dei numeri. Esistono ancora i pallottolieri in quest'epoca informatizzata? Oppure Google ne ha creato uno virtule? Google Abacus?

venerdì 20 aprile 2007


Capitolo Centoquarantanovesimo. Adventio


Non so se sia complice questa maledetta primavera, o il bisogno di una vita di coppia stabile o il desiderio di qualche mangiata godereccia, ma il mio senso domestico sta lievitando a dismisura.

Moulinex AdventioDopo i manicaretti postati ed altri, di cui ho deciso di non rendervi partecipi, ho sancito che l'attrezzatura culinaria offerta dalla casa non era sufficiente per esprimere al meglio il mio estro culinario, quindi sono andata in un freddo negozio di elettrodomestici e telefonia ad acquistare il mio primo (e spero unico) ròbot da cucina: Adventio.

E' bellissimo: amore a prima vista. Anche la delusione nello scoprire che dei sedici accessori solo quattro sono compresi, mentre gli altri devono essere acquistati a parte, non ha fermato il mio entusiasmo.
Sono pronta a prepararvi polpettine di pollo al limone, lasagne al forno, frappé, torte, maionesi, creme e qualunque cosa la vostra fantasia vi consigli. Suggeritemi, vi prego, sono ancora stordita.

martedì 17 aprile 2007


Capitolo Centocinquantottesimo. Ciainataun


E se i cinesi avessero realizzato quello che ogni torinese sogna di fare a una certa categoria dei dipendenti GTT?

lunedì 16 aprile 2007


Capitolo Centoquarantasettesimo. Metablog


Ieri
Ho creato questo blog quasi tre anni fa, quando ancora il caffè e la sigaretta rappresentavano l'attimo migliore della mia giornata, quando il film omonimo era appena uscito e quando ancora non sapevo bene cosa voleva dire avere un blog.

Oggi
Ora la gastrite mi impedisce di bere caffè e l'allergia di fumare sigarette, il film se lo sono dimenticati tutti e non mi è ancora ben chiaro cosa voglia dire avere un blog.
In ogni caso "Coffee and Cigarettes" non rappresenta più bene quello che sono. Sono cambiate tante cose in questi mesi, soprattutto in quelli di assenza dalla blogsfera, persino Blogger non è più lo stesso: posso mettere le etichette, come se i miei pensieri dovessero essere per forza ordinati e catalogabili.

Oggi sono una ventiquattrenne che non vede più la fine del suo percorso di studi, nonostante possa già fregiarsi del titolo di Dottoressa in Informatica, che passa il suo tempo a non si sa bene a fare cosa, che vive da sola, si è non fidanzata e passa più del 20% della propria giornata a fare la cameriera.

Domani
Non so se rimarrò ancora legata al passato, a quel caffèesigaretta che tanto mi ricorda i tempi che furono, o passerò a qualcos'altro, stile Laureata Sfigata o Cameriera per caso.
Non so se chiuderò questo blog, aprendone un altro, o semplicemente lo rinominerò, ci cambierò il template e andrò avanti.

Comunque Cameriera per Caso non da risultati in Google, e a me piace cambiare con uno sguardo al passato.

Aspetto consigli, se qualcuno fosse in ascolto.


Capitolo Centoquarantaseiesimo. Ascelle


In fatto di afrori di ascelle sono in grado tollerare quasi di tutto, dalle ascelle pezzate e fetide (per qualche fermata di bus) a quelle borotalco, dai fiorellini di campo e di montagna, alla menta piperita, dal cedro al sandalo, da qualche fragranza esotica o orientale a qualcuna industriale, ma non alla torta di mele. Alla torta di mele proprio no.
E che schifo per piacere.

domenica 15 aprile 2007


Capitolo Centocinquantacinquesimo. Vita domestica


Ieri notte, io e quell'altro (altresì conosciuto ai più come il mio non fidanzato, da pronunciarsi con la giusta nota di sarcasmo) decisi a fare qualcosa di diverso, dopo un buon giro di locali torinesi di varia natura (pub, pizzerie, sale bingo, discoteche, non necessariamente in quest'ordine) ci siamo messi a litigare.
Dato che di tale arte siamo decisamente esperti, abbiamo deciso, con un buonsenso che non pensavamo di avere, di rimandare il tutto ad oggi.
Quindi, svegliatici con il dente avvelenato, invece di piantarcelo direttamente nelle vicendevoli carni, abbiamo deciso di proseguire la tetra discussione davanti alla tavola imbandita, assecondando il buon vecchio proverbio che sostiene che a stomaco pieno si ragioni meglio.

Separando i compiti culinari secondo un'atavica tradizione io, donna-raccoglitrice, ho raccolto i piselli in congelatore, mentre lui, uomo-cacciatore, aveva già cacciato della carne a casa.

Dopo la preparazione di una Tagliata di Vitello Piemontese servito su di un letto di Piselli Indiani, la discussione ha preso un binario decisamente diverso, segno che gli antichi la sapevano lunga.

Nella speranza che questo sposalizio di sapori aiuti anche voi a superare i dissapori domestici, ve ne indico la ricetta, ovviamente da svolgere coreograficamente in coppia.

Ingredienti (per 2 persone, ovvio):

  • 400g circa di piselli (surgelati)
  • 2 cipolle bianche
  • 3 cucchiaini di curry indiano (originale)
  • 3 fettine di vitello spesse circa 0,5cm, per un totale di circa 0,300Kg


Preparazione:

  1. Lei si occupi di porre a bollire una pentola piena d'acqua in cui abbia versato, in precedenza, la busta dei piselli, mentre Lui continui a lamentarsi.
  2. Lei tagli a pezzi la cipolla e la ponga a soffriggere, aggiungendo, a doratura della cipolla ultimata, tre mestolate di acqua di cottura dei piselli e faccia ancora cuocere un poco. Lui continui a discutere con Lei.
  3. Lei inveisca animatamente con Lui per 8 minuti (il tempo di bollitura dei piselli), poi aggiunga alla cipolla altre tre mestolate di acqua dei piselli (per un totale di sei), scoli i piselli e li ricongiunga con l'acqua salvata e le cipolle. Aggiunga sale a piacere e il curry. Lui metta a scaldare la piastra (di ghisa) cospargendola di sale.
  4. Lui controlli la temperatura della piastra e, quando essa sarà ottimale, ponga su di essa la carne, avendo cura girarla affinché cuocia perfettamente, meditando in silenzio su tutto quello che Lei ha detto-sta dicendo (si ricorda che gli uomini sanno fare una cosa alla volta). Intanto Lei mescoli i piselli di tanto in tanto, sino a completa evaporazione\assorbimento dell'acqua, sputando ancora qualche sentenza.
  5. Quando la carne sarà cotta, ma ancora al sangue (a ricordare, simbolicamente, quello che sta scorrendo tra di loro) Lei depositi i piselli nel piatto e Lui vi deponga le fettine.
  6. Interrompere la discussione e mangiare immediatamente: solo la vendetta è migliore fredda


Stasera ci facciamo lo spezzatino con le patate, la ricetta domani.

venerdì 13 aprile 2007


Capitolo Centocinquantaquattresimo. Seconda Vita


Ieri, per un attimo, ho avuto una tentazione strana: se tutto in questa vita va a merda, perché non tentare con un'altra? Il che non chiede di aprire questioni religiose su suicidi, reincarnazioni o similari ma solo un account su SecondLife.
Se qui mi annoio, non sono trendy, non sono glamour, non sono fashion, perché non provare dall'altra parte, dove posso essere quello che voglio, anche quello che non sono?

Ho navigato qua e là, sorretta dal buon vecchio Google : in SecondLife c'è chi si è innamorato, arricchito, accasato, organizzato, politicizzato, lavato. Chi ha pianto, riso, sognato, ideato, scopato. C'è anche chi ha ucciso (questo in FirstLife, però).

La tentazione, ve lo giuro, di iniziare una nuova vita è stata forte. Poi mi è sorto un dubbio: ma di là sarà migliore? Nascondendomi dietro un avatar sarò una persona migliore? Le relazioni che ci sono di là sono migliori? Le persone sono migliori? Se tutto è come di qua, che senso ha andare di là?

Poi ho spento il PC.
Sono ancora di quà. Per l'aldilà c'è tempo.

giovedì 12 aprile 2007


Capitolo Centocinquantatreesimo. Friselle Spizzate


Nel giorno in cui Jurij Aleksejevič Gagarin termina, con successo, la sua missione spaziale, voglio proporvi una ricetta che mi sto autopropinando da due giorni: le Friselle Spizzate

Ingredienti (per 4 persone):

  • 5 friselle di grano duro, o comunque la quantità necessaria a foderare la vostra teglia preferita (mi raccomando acquistatele dal panettiere, non comprate quelle schifose confezionate della Mulino Bianco o similari)
  • 1kg di pomodori a grappolo o cigliegini ben maturi (ma senza esagerare)
  • 1 scamorza bella grossa, non importa se bianca o affumicata


Preparazione:

  1. Bagnate le friselle con acqua naturale in modo da ammorbidirle, strizzandole per eliminare l'eventuale eccesso (devono essere morbide, non zuppe) e ponetele sul fondo della teglia da voi prescelta.
  2. Tagliate i pomodorini a pezzetti, poneteli su di un canovaccio pulito e cospargeteli di sale fine. Fumatevi una sigaretta e/o cazzeggiate 10 minuti mentre i pomodori perdono l'acqua e, in seguito, distribuiteli sulle friselle.
  3. Tagliate la scamorza a fettine sottili e ricoprite i pomodori (potete tagliarla anche mentre aspettate che i pomodori scolino).
  4. Spolverate di origano e irrigate con un filo d'olio extravergine (ovviamente d'oliva).
  5. Ponete la teglia in forno a media temperatura per circa 15-20 minuti, porzionate e servite calda, guarnendo il piatto con quanto la vostra fantasia vi suggerisce.

Una variante più crasta prevede la separazione delle friselle dai pomodori con un ulteriore strato di scamorza.

Se avete il coraggio di provarla comunicatemi ogni genere di consigli\critiche\suggerimenti\varianti. Da buona forchetta sono qui in attesa.

mercoledì 11 aprile 2007


Capitolo Centocinquantaduesimo. DNA (mitocondriale)


Questa notte ho passato diverso tempo a pensare ai mitocondri, organelli addetti alla respirazione cellulare, dotati di 5-10 anelli di DNA, chiamato mtDNA, per un totale di 16568 paia di basi o 37 geni, se preferite (lasciamo perdere cosa codifichino, se volete qualche informazione in più c'è sempre wikipedia).

MitocondrioQuello che mi turbava, però, non è tanto cosa siano i mitocondri e cosa facciano o come si siano generati, ma i loro filamenti di DNA: essi vengono ereditati solo per via materna, quelli contenuti nello sperma vengono marcati come estranei e poi distrutti nella cellula uovo. Di figliazione in figliazione, quindi, essi si mantengono pressoché inalterati e identici (tralasciando qualche mutazione).

Da qui la mia meditazione notturna: non è sconcertante che nei nostri corpi ci sia materiale genico potenzialmente uguale? E che esso possa essere identico a quello di qualche donnina africana nata circa 200mila anni fa? E il suo mtDNA?
Non c'è un biologo pronto a venirmi in soccorso?


Capitolo Centocinquantunesimo. Civiltà defunte



Se il Museo Egizio ha fatto 11 mila ingressi, in questo prolungato fine settimana pasquale lo deve anche a noi, timida coppia di fidanzatini atipici.

Ci siamo aggirati Una delle statue. Allestimento di Dante Ferretticon il dovuto sospetto tra cadaveri mummificati, organi invasati, scarabei narcotizzati e statue specchiate. Ci siamo impressionati, stupiti, inorriditi. Mummie di fanciulli, di donne dalla folta chioma, di coccodrilli dai denti aguzzi. Statue e statuette, dei e uomini, animali. Manufatti e utensili.
Racconti di uomini e di perversioni: passare l'intera vita lavorando alla propria morte, e poi portarsi nella morte gli oggetti che servivano alla vita.

Un intero villaggio fermato nel tempo e teletrasportato nello spazio.
Un brivido. Andateci se vi capita, il tutto è a soli 6€.

domenica 8 aprile 2007


Capitolo Centocinquantesimo. Citazioni


Lo scambio di battute, ieri, con noise sound nation mi ha sollevato una questione: è possibile mantenere un dialogo componendolo solo con citazioni, senza usare neanche un po' di farina del proprio sacco?
Il tutto, ovviamente, partendo dal presupposto che ogni cosa è già stata detta/scritta e considerando per buone solo le citazioni famose?

Provate gente, provate...

sabato 7 aprile 2007


Capitolo Centoquarantanovesimo. Restyling


Il nuovo tentativo ricomincia con un restyling: colori più cupi, consoni al mio umore, un header che rispetta la mia condizione esistenziale. Noia e solitudine. Dolore.


La vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia


Come diceva il buon vecchio Sorel, per gli amici, Kierkegaard, per gli altri.

Mancano ancora alcuni ritocchi, ma lo scheletro è fatto. Abituatevi.


Capitolo Centoquarantottesimo. Morte e Risurrezione


Avevo creato questo blog qualche tempo (anni?) fa come spazio mio al di fuori di tutto, dove esprimere pensieri parole, opere ed omissioni.
L'avevo preso come il mio piccolo psicanalista di fiducia, gratuito e sempre disponibile.
L'avevo messo on-line nella speranza che vedere le mie cazzate scritte, non importava se sulla carta o sul video, le rendesse un po' meno mie e più facilmente analizzabili e riutilizzabili, pensieri e parole del mostro e del santo che vivono dentro di me.
L'avevo sognato grande e forte, un piccolo scoglio in un mare calmo dove la nave delle certezze si potesse infrangere.
L'avevo visto come un luogo in cui avrei giocato con le parole sino a dare un nuovo significato, o a recuperarne uno vecchio, di cent'anni, che solo i lettori dello Zingarelli possono conoscere, o utilizzare.

Poi l'ho dimenticato, l'ho messo da parte come una madre snaturata, una gatta che lascia i gattini, soli e ciechi nel loro nascondiglio, per elemosinare qualche crocchetta lanciata da un balcone.

Ma ora sono tornata.
Non tutto quello che muore di Venerdì Santo risorge. Non tutti gli uccelli carbonizzati rinascono dalle loro ceneri. Sono leggende.
E io sono leggenda.